Il messaggio di vita
Missioni
"È un bel lavoro – essere un medico in missione. Perché non solo si curano le malattie, ma anche le anime".
La modestia
"Tutti ritengono che il mio lavoro sia stato un sacrificio, e per me è stata la felicità".
Sogni
"Bisogna coltivare i propri sogni grandi, accumularne abbastanza perché bastino per tutta la vita adulta e non considerarli mai come traguardo finale".
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anni di vita
anni di attesa per la realizzazione dei sogni
anni in Uganda
anni di animazione missionaria dopo il ritorno in Polonia
I pensieri di Wanda Błeńska
Quanti malati ho aiutato con le conoscenze mediche e per quanti ho pregato, non lo so... Lo scoprirò solo nel secondo mondo.
Wanda Błeńska
Il Lavoro in missione è difficile ma bello.
Wanda Błeńska
A parte la stanchezza fisica, ho la pace nel mio cuore e una certa gioia silenziosa e pacifica – in realtà sono pienamente felice – poiché non avendo nulla possiedo tutto (il giorno della mia partenza in Uganda nel 1950).
Wanda Błeńska
Un medico che tratta la medicina come arte medica e non solo come professione deve essere amico dei malati.
Wanda Błeńska
L’arte è perdonare e dimenticare il male. A questo si può arrivare lavorando su se stessi.
Wanda Błeńska
Mi sono resa conto che questa gente guarda i missionari. E l’amore del cristianesimo o il suo rifiuto poteva dipendere da ciò che la gente ha visto nel nostro comportamento.
Wanda Błeńska
Sarei felicemente spensierata, non avendo nulla, essendo affamata da qualche parte, in condizioni difficili – e quindi il mio sogno è di non poter dirmi che non ho fatto tutto ciò che occorreva quando mio fratello era in stato di bisogno.
Wanda Błeńska
I lebbrosi. Non bisogna aver paura di loro, bisogna amarli.
Wanda Błeńska
Se un uomo non può salvare l'altro dalla morte, una semplice carezza e un tocco tenero rendono questo passaggio più facile per raggiungere l’aldilà. Soprattutto per le persone che possono essere amareggiate, che possono avere pretese sulla vita.
Wanda Błeńska
Sempre c'erano quelli che dubitavano, che avevano la fede debole e c'erano quelli la cui fede era forte. E il dovere di coloro la cui fede era più forte era di aiutare e sostenere gli altri. E’ stato così per secoli, così è e ci sarà. La mia fede è anche un dono di Dio. Questo non è il mio merito.
Wanda Błeńska
Si dice che la vecchiaia è una cosa che a Dio non è riuscita. Questo non è vero, la vecchiaia può essere ugualmente felice come tutti gli altri periodi della vita.
Wanda Błeńska
Quanto più si è povero, tanto più si dà.
Wanda Błeńska
Amare significa offrire se stessi.
Wanda Błeńska
È Dio che mi dà forza. Evidentemente si serve di me. E quello che faccio è nel Suo piano.
Wanda Błeńska
Il legame con Dio crea la profonda felicità interiore. La certezza della Sua esistenza, la Sua partecipazione personale a ciò che ci sta accadendo in noi.
Wanda Błeńska
Sento di aver ricevuto talenti di cui dovrò rendere conto ed io sono già in debito.
Wanda Błeńska
La più efficace medicina è l'amore.
Wanda Błeńska
Il mio contatto con il paziente avviene attraverso le mie mani. Il paziente sente quindi che lo accetto, che voglio aiutarlo, che non mi è indifferente.
Wanda Błeńska
Sempre sto imparando, non solo per apprendere nuove conoscenze, ma per vivere meglio.
Wanda Błeńska
Sempre approccio le persone con fiducia. Con più grande fiducia in loro che... a me stessa.
Wanda Błeńska
DISSERO DI WANDA BŁEŃSKA...
Wanda Błeńska è l'ambasciatrice dei laici missionari.
San Giovanni Paolo II
papa
Non curava la «lebbra», ma «le persone che soffrono di lebbra».
Norbert Rehlis
medico, co-fondatore della Fondazione dell’Aiuto Umanitario "Redemptoris Missio"
È sopravvissuta a due regimi crudeli in Uganda e due in Polonia. Eppure la sua persona
sempre, indipendentemente dal tempo e dal luogo, induceva la gente al rispetto. Bianchi e neri, sani e malati, buoni e cattivi, ricchi e poveri... Si potrebbe andare avanti a lungo con questo elenco sulla diversità umana. Tuttavia, è sufficiente notare che anche nei dittatori ugandesi o nei leader nazisti, la Dottoressa provocava trasformazioni del cuore; faceva uscire
fuori ciò che c’è di più nobile.
Grażyna Dopierała
insegnante
Mi ha detto che se non avesse ricevuto l'Eucaristia ogni giorno, non avrebbe potuto lavorare qui.
Padre Bogusław Dąbrowski OFMConv.
un missionario dell'Uganda
Sia Madre Teresa di Calcutta che la dottoressa Wanda Błeńska rendono il lavoro missionario qualcosa di estremamente attraente, perché svolto da persone che non godono di grande ricchezza o grande salute, ma che, nella loro fragilità fisica, si danno agli altri completamente supportate dallo spirito di Cristo.
Stanisław Gądecki
arcivescovo di Poznań
E’ molto più importante probabilmente ciò che i malati hanno ricevuto da Wanda al di fuori dei valori materiali. Ciò che hanno ricevuto è un pezzo del suo cuore, un cuore enorme che ha riportato la gioia e il significato della vita. La dottoressa curava non solo i loro corpi malati, ma il senso di rifiuto delle anime fortemente ferite.
Stefan Stuligrosz
compositore e direttore d'orchestra, creatore del coro "Poznań Nightingales".
Cappella. In uno degli angoli, nascosto nel silenzio, figura inginocchiata. Sul pavimento, non sull'inginocchiatoio. Lunghi colloqui esclusivi con Dio. Doveva ricavare il potere e la forza da questa adorazione, visto che la sua vita non era facile.
Padre Marian Żelazek
un missionario che lavora da quasi 60 anni tra i lebbrosi in India
Incarna l'ideale del missionario che va dove la gente ne ha bisogno. Non va con l’intenzione di convertire o cambiare i costumi, ma con la volontà di vivere tra coloro che hanno più bisogno di noi.
Kazimierz Szałata
presidente della Fondazione Polacca Raoul Follereau
Ricordo che una volta andammo insieme al mercato del paese più vicino. Tutti la riconoscevano. E salutava tutti con la sua gentilezza, nonostante il fatto che la vista delle loro
mani malate fosse spesso terrificante. Imparai allora a superare i miei pregiudizi e le mie paure.
Ryszard Piasek
regista
A livello di attività socio-missionaria, la dottoressa Błeńska era una personalità molto simile a Madre Teresa di Calcutta; a livello di cura della lebbra e di dedizione ai lebbrosi, era uguale
alla dottoressa Schweitzer, guadagnandosi il titolo di Madre dei lebbrosi. Nel campo
professionale, godeva del prestigio pari al dottor Brandt e degli altri più importanti leprologi
contemporanei. Nonostante i suoi straordinari successi ed apprezzamenti, la dottoressa Błeńska
rimase una persona modesta, irradiando calore interiore, era amichevole e disponibile per tutti, specialmente per quelli più bisognosi, evitando la pubblicità.